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Scegliere di svolgere un'attività in autonoma è per molti l’opportunità di realizzare, un’idea è dare concretezza a un desiderio professionale, ma anche una scelta dettata dalla realtà che s’incontra.
Approfondire le possibilità previste dalla normativa e districarsi in essa non è semplice e proprio per questo è necessario fare chiarezza. In Primis chiariamo subito che è’ possibile svolgere un’attività autonoma professionale, prettamente intellettuale, senza la P.IVA tramite una prestazione autonoma occasionale.
Ma cos’è una prestazione occasionale?
La prestazione occasionale è una modalità di lavoro che permette di compiere un’opera o un servizio senza vincolo di subordinazione, né potere di coordinamento, da parte del committente e in via del tutto occasionale.
E’ infatti l’occasionalità il vero elemento caratterizzante, che una volta venuto meno, può veder sorgere necessaria l’apertura della P.IVA.
Come si paga una ritenuta?
La prestazione autonoma occasionale prevede l’applicazione della ritenuta d’acconto al 20% su quanto percepito con una soglia massimo di 5000 euro annuali.
Superata la soglia di compensi di 5.000 euro, da parte del lavoratore, diventa obbligatoria l’iscrizione in Gestione Separata INPS e il versamento dei contributi come previsto per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa o per le partite iva.
Conviene svolgere la prestazione occasionale?
SI! Conviene a chi ha trovato la possibilità di svolgere una prestazione in via del tutto occasionale e non ha una partita iva attiva, oppure nel caso volessimo metterci alla prova per poi intraprendere in prospettiva un’attività autonoma continuativa e abituale che nella fase iniziale di start up prevede piccole e sporadiche collaborazioni.
Quando invece aprire una partita iva?
Aprire una Partita IVA deve essere una scelta ponderata e definita nell’ottica del proprio sviluppo professionale. L’apertura della Partita Iva, che per alcune professioni è obbligatoria vista la natura dello svolgimento, consente maggiore libertà d’azione per lo sviluppo della propria attività, che non sarà più occasionale, come nel caso precedente.
Il lavoro autonomo occasionale, pertanto, non rappresenta un’ alternativa alla partita iva ma un’opportunità da valutare caso per caso, a seconda della natura, della continuità e durata dell’attività stessa.
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Manuel Giovananti
Coordinatore vIVAce Lombardia
Gabriele Pingitore
Coordinatore vIVAce Friuli Venezia Giulia